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IL CAMMINO FRANCESCANO DELLA MARCA
Pubblicato il 11/7/2021 da Regione Marche - Outdoor Team

Il Cammino Francescano della Marca attraversa 2 regioni, l’Umbria e Le Marche, passa per 17 comuni e ha una lunghezza di 167 km divisi in 8 tappe.

Il percorso transita su strade asfaltate a bassa percorrenza, sentieri e sterrati immersi nella natura. E’ un piacevole viaggio da intraprendere a piedi con l’ausilio di guide specializzate o da soli, seguendo la segnaletica dedicata CFM.

Snodandosi all’interno di folti boschi, ci invita a guadare fiumi e torrenti, ad ammirare straordinari paesaggi dalle cime di alture montuose e a fermarci per scoprire la fauna selvatica dei 4 parchi naturali che tocchiamo. Il Cammino ci porta anche all’interno di piccoli borghi che conservano tesori architettonici di grande valore storico e artistico, gli stessi che vide Francesco con i suoi compagni di viaggio ormai otto secoli fa.

Partiamo alla scoperta dei luoghi profondamente influenzati dal pensiero di un uomo così ribelle che decise di abbandonare le ricchezze e gli agi della vita e intraprendere un viaggio verso la conoscenza di se stesso, del mondo e di Dio.


Le prime due tappe in Umbria

Archivio Foto Cammino Francescano della Marca


Siamo ad Assisi, la città in cui nacque Francesco nel 1181. Crebbe nel pieno fervore dell’età comunale, spensierato e tra le ricchezze procurate dal padre, abile mercante.

Era un giovane passionale, interessato a imprese militari e cavalleresche grazie alle quali sperava di distinguersi ed essere accolto dalla nobiltà cittadina. Fu determinante l’anno di prigionia che scontò nel 1202, dopo la sconfitta di Assisi per opera di Perugia; Francesco cadde in una profonda crisi tormentata da continui ripensamenti sulla sua vita.

Finalmente arrivò la vocazione religiosa che lo indirizzò verso i malati e i bisognosi e, solamente dopo essersi spogliato dei vestiti e delle scarpe e averli riconsegnati al padre, cominciò il suo cammino fatto di preghiera, solitudine e rigida povertà.

La prima tappa passa per Spello e arriva a Foligno che raggiungiamo incontrando lievi saliscendi: siamo circondati dai tipici uliveti della Valle Umbra e da piante di corbezzolo e accanto a noi ammiriamo il Parco Regionale del Monte Subasio.

Il Cammino entra nel Parco Naturale dell’Altolina e sale poi fino all’Altopiano di Colfiorito che rappresenta la seconda tappa: un’immensa area verde da cui ammirare l’Appennino e respirare l’aria fresca di montagna. Costeggiando le paludi del Parco Naturale di Colfiorito giungiamo in territorio marchigiano.


Archivio Foto Cammino Francescano della Marca


Da Colfiorito a Polverina

Il Cammino segue una linea ondulatoria: sale fino all’altezza di 957 metri sul Monte Parivecchio e poi piega verso il fondo valle per raggiungere Serravalle di Chienti. Qui sorge l’Eremo di San Bartolomeo di Brogliano, un luogo di estrema importanza per la storia francescana: in quest’eremo, nel 1330, tre frati umbri si dedicarono al rinnovamento dell’Ordine francescano secondo le regole del silenzio, della preghiera, della povertà e della mortificazione.

Passeggiamo lungo il fiume Chienti che ci fa da guida per un tratto del percorso fino a Muccia, città natale di un intimo amico di Francesco.

Mentre seguiamo le sue orme ci accorgiamo dei segni evidenti che lasciò dietro di sé: era solito fermarsi nei paesini che incontrava per aiutare a costruire chiese e conventi o per ridare vita a costruzioni sacre diroccate.

Ne è un esempio il convento di San Francesco nella piccola frazione di Pontelatrave, a Pievebovigliana, probabilmente costruito dalle sue stesse mani attorno al 1215; merita una visita anche la vicina fonte d’acqua che si dice sia stata fatta scaturire per sua volontà.


Archivio Foto Regione Marche


Da Polverina a Montalto di Cessapalombo


Archivio Foto Cammino Francescano della Marca


Il percorso porta a costeggiare lo straordinario lago di Polverina, un bacino artificiale realizzato con una diga di sbarramento sul fiume Chienti, non lontano da Camerino. Attraversando il territorio di Fiastra possiamo permetterci una piccola deviazione dal Cammino per raggiungere la Chiesa di San Giusto in San Maroto, eccezionale monumento del romanico marchigiano sorto intorno ai secoli XI e XII.

Sul sentiero incontriamo un’altra chiesa, la rupestre Madonna del Sasso incastonata nella pietra, e continuando più avanti, un secondo specchio d’acqua artificiale, il lago di Caccamo.

Seguiamo la strada che ci porta in successione ai Castelli di Pievefavera, Croce e Vestignano, poco lontani dal borgo di Caldarola.

Un cartello ci avvisa che il prossimo tratto di strada porta il nome di Sentiero dei Partigiani e il pensiero vola in alto a ricordare i 31 uomini che qui vennero uccisi nel 1944. Questa via ci conduce al Castello di Montalto di Cessapalombo, a un passo dal Parco Nazionale dei Monti Sibillini.


Archivio Foto Cammino Francescano della Marca


Da Montalto di Cessapalombo a Sarnano

Seguiamo le indicazioni per il Parco e ci addentriamo nella natura più selvaggia e affascinante di tutto il Cammino Francescano della Marca. Dalla catena dei Monti Sibillini ha origine il fiume Fiastrone ed è proprio sopra di esso che sorge un eremo rupestre tanto inaccessibile quanto suggestivo, che rappresenta una variazione dal percorso principale. L’Eremo della Grotta dei Frati è scavato nella pietra e fu abitato dal secolo XI da diversi eremiti che fecero voto di ritiro e povertà assoluta.

Anche le Gole del Fiastrone sono una impegnativa ma meravigliosa variante del Cammino: si scende fino al torrente, lo si guada e poi si risale sul versante di Monastero.

Non è difficile immaginare la gratitudine che provò San Francesco di fronte a tante meraviglie naturali, è molto simile a quella che proviamo anche noi calpestando la terra marchigiana su cui è passato.


Archivio Foto Cammino Francescano della Marca


Camminiamo entrando nel comune di San Ginesio e incontriamo il Convento di San Liberato, luogo in cui sono stati composti i celebri Fioretti di San Francesco.

Effettuando una breve deviazione dalla nostra strada raggiungiamo le rovine dell’Eremo di Soffiano, che si trovano sulla parete del Monte Ragnolo. La tradizione racconta che Francesco dimorò in questa grotta naturale durante il suo viaggio fino ad Ascoli Piceno.

Dopo aver percorso le pendici boscose del Parco dei Sibillini, finalmente giungiamo a Sarnano, centro medievale e termale molto rinomato. Qui sorge una chiesa intitolata a San Francesco, in memoria del suo passaggio avvenuto nel 1215.



Da Sarnano a Comunanza


Archivio Foto Regione Marche


Riprendiamo il cammino e superiamo il fiume Tennacola grazie a un ponte, dopo poco camminiamo sulla Via dei Mercatali, un sentiero di origine medievale usato dai mercanti di bestiame per raggiungere le fiere di Sarnano.

Seguiamo la segnaletica CFM e scopriamo un fondo stradale che presenta dei curiosi ciottoli: stiamo calpestando la Salaria Gallica, una strada ampiamente utilizzata in epoca romana soprattutto per il trasporto del sale.

L’itinerario conduce all’interno del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, nel centro medievale di Amandola dall’inestimabile valore culturale e paesaggistico; qui il sisma del 2016 ha lasciato il segno rendendo inagibile la chiesa di San Francesco.

Lasciandoci alle spalle il paesino ben noto per il prezioso tartufo bianco, scendiamo verso il fiume Tenna e ci serviamo di un antico ponte romanico per arrivare all’altra sponda del fiume. Camminiamo su un comodo sterrato attraverso piccolissimi borghi entrando nella provincia di Ascoli Piceno, fino alla valle del fiume Aso.


Da Comunanza a Venarotta

Ci attende il piccolo centro storico medievale di Comunanza, intitolato paese della longevità per l’alto numero di abitanti centenari: sembra che la dieta tipica della zona sia un vero elisir di lunga vita.

Poi la strada continua verso le morbide colline che circondano il comune più piccolo di Ascoli Piceno, Palmiano. Risaliamo un crinale con splendida vista panoramica sui monti circostanti e scendiamo diretti a Venarotta. Il comune è votato all’accoglienza dei pellegrini, infatti su di un colle sorge la chiesa convento di San Francesco del XIII secolo che offre ospitalità ai viandanti.

Camminando fino al torrente Chiaro, che ci accompagna nel tragitto fino ad Ascoli, possiamo ammirare gli spettacolari calanchi argillosi che ci circondano.



Da Venarotta ad Ascoli Piceno


Archivio Foto Cammino Francescano della Marca


Diretti alla destinazione finale passiamo vicino al santuario della Madonna di Gimigliano, infine imbocchiamo un ponte sul fiume Tronto per entrare nella bianca città dalle cento torri, Ascoli Piceno.

In Piazza del Popolo, una delle più belle d’Italia, ammiriamo la meravigliosa chiesa di San Francesco del XIII secolo, un’opera architettonica maestosa e allo stesso tempo semplice.

Fu in terra ascolana che i frati francescani fondarono il primo Monte di Pietà, un’istituzione finanziaria senza scopo di lucro nata per contrastare l’usura: offriva somme di denaro in cambio di un pegno che veniva restituito qualora il debito monetario fosse stato estinto.

Il legame con la tradizione francescana è rimasto vivo nel tempo grazie alle tante figure di frati originari della zona che si preoccupavano di seguire e diffondere la regola di San Francesco. Spicca tra questi Guglielmo da Lisciano che al tempo dei viaggi di Francesco era un trovatore definito “re dei versi”. Conobbe il santo di persona in un convento di San Severino Marche e da quel momento cambiò radicalmente vita per seguirlo, facendosi chiamare frate Pacifico.



Lungo il percorso sono disponibili diverse soluzioni di ospitalità per rendere il vostro Cammino un'esperienza unica.

Sul sito del Cammino Francescano della Marca trovate tutte le informazioni dettagliate per organizzarvi al meglio.

Buon Viaggio!