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Chiesa di San Germano- Camerano
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Le fonti storiografiche locali narrano che intorno alla 2^ metà del sec. XV una colonia di Illirici, o Schiavoni, emigrarono dal loro paese ed approdarono a Portonovo, alcuni di essi si stabilirono nel castello di Poggio, altri nel castello e distretto di Camerano, nel fondo di S. Germano.
Qui esisteva da tempo immemorabile una piccola chiesa rurale dedicata a S. Germano, situata a circa due miglia dal paese, presso i confini dei castelli di Varano, Poggio e Massignano. 
Con la bolla del 13 luglio 1478, Monsignor Antonio Fatati, vescovo di Ancona e Umana, concesse a Bartolo di Pietro Paolo Radi e a Pietro Giorni, entrambi schiavoni, e agli altri appartenenti alla colonia la facoltà di ricostruire la chiesa di S. Germano, il diritto di nomina del parroco, a condizione di fornire al medesimo un vitto adeguato (pane, vino e altri viveri) per il suo sostentamento.
Dovevano, inoltre, dare alla pieve di S. Maria di Camerano, ogni anno, a titolo di ricognizione del dominio, una mezza soma di grano nel mese di agosto, una soma di mosto nel mese di ottobre e fornire, ogni anno, al vescovado di Ancona una libbra di cera a titolo di canone perpetuo.
La pieve di Camerano venne così smembrata e fu eretta in chiesa curata la chiesa rurale sotto il titolo di S. Germano. La cura della chiesa era, inizialmente, di qualità gentilizia, perché concessa ai soli schiavoni, ma nel 1535 monsignor Baldovinetti, vescovo di Ancona, trasferì lo ius-patronato ai confratelli della chiesa di S. Germano. 
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