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FERMO REBIRTH, IL TERZO ANELLO
Pubblicato il 12/8/2021 da Regione Marche - Outdoor Team


Il terzo anello di Fermo Rebirth è un viaggio di 87 km su asfalto che si sviluppa ai piedi dei Monti Sibillini, inoltrandosi nella natura incontaminata del Parco Nazionale.

Prepariamo la bici da strada per questo percorso di elevata difficoltà e andiamo a scoprire i panorami più interni del territorio fermano, circondati da un rilassante silenzio e meravigliandoci di fronte a borghi ricchi di arte e storia.


Una pedalata tra laghi, fiumi e montagne


Archivio Foto Regione Marche

Partiamo da San Ruffino, piccola località nota per il lago artificiale che si sviluppa tra il comune di Amandola e Monte San Martino. L’impatto visivo è meraviglioso: il blu delle acque e il verde lussureggiante della vegetazione donano un’immediata sensazione di serenità.

Nei mesi estivi il lago prende vita grazie alla diga che sbarra il corso del fiume Tenna e la superficie cristallina diventa un palcoscenico che ospita canoe, barche a remi, sup, kayak e pedalò. Ad incorniciare la scena, l’affascinante tour intorno al lago percorribile a piedi, in bici, o a cavallo.

L’arrivo dell’autunno segna il cambio scenografico: la diga si apre e lascia le acque libere di defluire dal bacino in cui hanno sostato, lentamente prende forma il “lago fantasma”.

Lasciandoci alle spalle tanta bellezza, continuiamo il nostro percorso entrando in provincia di Macerata e facciamo una sosta a Monte San Martino, gioiello medievale incastonato su uno sperone roccioso.

Pedalando lungo le mura di cinta notiamo le antiche porte d’accesso ancora intatte e, seguendo il confine fortificato, raggiungiamo la cima del colle con vista panoramica mozzafiato dai Monti Sibillini al Mare Adriatico. Ci spingiamo tra le vie del borgo e, visitando la chiesa di San Martino Vescovo, scopriamo tre opere di due importanti esponenti della pittura rinascimentale delle Marche, i fratelli Carlo e Vittore Crivelli. Per concludere in bellezza, non dimentichiamo di soddisfare il palato assaggiando le prelibatezze locali: tra salumi, formaggi, zafferano e miele troneggiano le specialità a base di mela rosa dei Sibillini.


Archivio Foto Regione Marche

Dopo aver ripreso le energie montiamo in sella diretti tra le valli dei fiumi Salino e Tennacola, la prossima tappa è Penna San Giovanni. Circondati da campagne, ci troviamo in un borgo di origine romana e che oggi conserva alcuni tratti della cinta muraria medievale. Tra gli abitanti ebbe grande seguito la regola francescana diffusa grazie alla figura di Beato Giovanni da Penna, figlio spirituale e compagno di Francesco ricordato nei famosi Fioretti, le cui reliquie sono conservate nella Chiesa e Convento di San Francesco.

La meta successiva è Gualdo, un affascinante borgo medievale cinto da mura del 1300 dotate di torri di rinforzo e circondato dai Monti Sibillini. La tradizione gastronomica locale si è specializzata nella produzione di formaggi tipici deliziosi. Giusto un assaggio e via di nuovo a pedalare in direzione sud.

Ci fermiamo su un colle ai piedi dei Sibillini, tra il Rio Terro e il Tennacola, nel borgo medievale di Sarnano. Attorno a noi la rigogliosa vegetazione nasconde piccole oasi di pace con cascate, antichi mulini e le famose terme con le rigeneranti acque di San Giacomo.

I numerosi sentieri immersi nella natura tra boschi e vette sono un paradiso per biker e, nella stagione invernale, le cime di Sassotetto, Maddalena e Piani di Ragnolo accolgono gli sciatori. Sarnano è anche uno dei Borghi più belli d’Italia e tappa del Cammino Francescano della Marca, secondo la tradizione fu proprio San Francesco a disegnare lo stemma che oggi è usato per identificare il comune.

Il prodotto tipico da non perdere è famoso un po’ in tutte le Marche, si chiama ciauscolo ed è un salame spalmabile morbido e saporito.


L’itinerario ci conduce alla porta est del Parco Nazionale dei Monti Sibillini in prossimità del fiume Tenna, dove sorge Amandola, la “Regina dei Sibillini”. Il borgo si sviluppa su tre colli ed è di grande importanza culturale e paesaggistica, oltre che famoso per il festival “Diamanti a Tavola”, dove assaporare il meglio del Tartufo Pregiato dei Sibillini.

Seguiamo il corso del fiume Tenna fino a Montefortino, uno degli insediamenti più importanti del Parco Nazionale dei Monti Sibillini. Il centro abitato ci trasporta nella lontana epoca medievale, regalando splendidi scorci da cartolina. Non lontano da qui, tra il Monte Priora e il Monte Castel Manardo, sorge il Santuario della Madonna dell’Ambro: siamo di fronte al più antico luogo di culto mariano delle Marche, immersi in un paesaggio da fiaba.

Pedalando verso sud ci avviciniamo sempre più al cuore del Parco dei Sibillini, a pochissima distanza dal Monte Vettore, la cima più alta con i suoi 2476 metri. Raggiungiamo Montemonaco, la Perla dei Sibillini a 1000 metri di altezza. Da qui in breve tempo si raggiungono le Gole dell’Infernaccio, il Monte Sibilla, il Lago di Pilato e altre meraviglie in questo territorio impregnato di storia e leggenda.


Archivio Foto Regione Marche

Lasciamo il centro abitato e raggiungiamo il vicino fiume Aso, proseguendo lungo il suo percorso passiamo accanto al Lago di Gerosa, bacino artificiale alimentato dall’Aso e attorniato da boschi. Nella bella stagione le sue piccole spiagge sono molto frequentate e la zona boschiva si presta a passeggiate rilassanti.

Il fiume Aso continua ad accompagnare la nostra pedalata verso nord fino a Comunanza, ultima tappa dell’itinerario. Alcuni resti archeologici di stabilimenti termali rinvenuti in zona hanno segnalato che era già abitata in epoca romana, oggi il borgo regala un’immagine molto affascinante con le caratteristiche case a picco sul fiume.

Dichiarato Paese delle longevità grazie alla presenza di diversi ultracentenari, Comunanza stupisce per la salubrità dell’aria, la genuinità dei prodotti che compongono l’alimentazione tipica, ma anche per gioielli di grande valore storico-artistico. A titolo di esempio, si potrebbe entrare nella Chiesa patronale di Santa Caterina d’Alessandria d’Egitto e scoprire al suo interno un organo barocco unico in Europa per antichità, grandezza e sonorità.

Uscendo dal centro abitato giungiamo al punto in cui il percorso si separa dal fluire dell’Aso e noi voliamo in bici lungo il tratto che ci riporta a San Ruffino.


Archivio Foto Regione Marche

Non dimenticare che Marche Outdoor ti accompagna durante il viaggio suggerendoti Servizi e Ospitalità lungo il tragitto. Buon Viaggio!

Scopri anche il primo anello e il secondo anello di Fermo Rebirth e lasciati stupire dalla bellezza delle Marche.