La chiesa di San Giovanni Battista, più comunemente detta San Filippo, è un edificio religioso di Jesi, nelle Marche. Sorge lungo l'arteria principale cittadina, corso Matteotti, e costituisce una delle più importanti chiese in stile barocco della regione.
Storia e architettura
Di origine antichissima, sorgeva fuori delle mura di Jesi. Compare per la prima volta nei documenti nel 1221 in un Praeceptum di Federico II redatto a favore del Monastero di Fonte Avellana.
Nel XVI secolo venne officiata dai frati apostoliti, che la ricostruirono dalle fondamenta intorno al 1590. Si presentava a navata unica, coperta da capriate, con quattro altari laterali posti solo sul lato sinistro. Quando gli apostoliti furono costretti a lasciare la chiesa nel 1655, questa venne affidata nel 1659, per volere del cardinale Alderano Cybo-Malaspina allora vescovo di Jesi, ai frati filippini, già presenti in città e dove la loro importanza era notevolmente in crescita.
Nel 1798 la chiesa venne elevata a parrocchia con la chiusura al culto, per motivi igienici, della poco lontana chiesa di San Nicolò. Allora si provvide a recuperare i pochi affreschi trecenteschi rimasti a San Nicolò. Si staccò un prezioso affresco del 1333 attribuito a Pietro da Rimini, l' Icona del Sangue Giusto, assai rara raffigurazione iconografica, che venne trasportato nella "nuova" parrocchiale. Intorno al 1830, don Angelo Rastelli, chiamato ad officiare la parrocchia, trasforma la cappella della famiglia Ricci, dedicata a santa Margherita, sostituendo i quadri che vi erano collocati con l'Icona del Sangue Giusto.