Dove ora sorge la chiesa di S.Lucia Novella, (comunemente detta San Domenico) verso la fine del XIII sec. si trovavano il convento e la chiesa dei padri Domenicani e, nei pressi, la chiesa benedettina di S.Lucia Vetere, concessa nel 1300 ai Domenicani.
Dal 1365 i Domenicani ampliarono e restaurarono la loro originaria chiesa di S. Domenico attribuendole il titolo di S. Lucia Novella.
Il fianco, l'abside e il campanile sono conservati come erano in origine e la facciata, incompiuta, è stata parzialmente completata nel '700. Tutta la costruzione è in laterizio, di stile romanico e gotico.
Il fianco sinistro è suddiviso da paraste alte e doppie, in ognuna delle quali sono inserite edicole cuspidate, in origine affrescata con immagini di santi o episodi dell'ordine domenicano.
Le paraste si ricongiungono in archi acuti e a pieno centro, con tracce di cuspidi mozzate o scalpellate. L'abside, di pianta poligonale, mostra sei facce libere divise da paraste che sostengono archi acuti e cuspidi e due finestre lunghe e strette per dare luce all'interno. La sommità degli archi è sormontata da una cornice in laterizio con elementi decorativi multipli: cordoli, denti di sega, mensole , che si ripetono nel campanile. Il campanile, a doppio ordine, presenta un'ampia apertura per lato, con arco a pieno centro, stipiti a strombo e fasce di collegamento in orizzontale all'imposta e alla base.
Esso suscita l'effetto di "costruzione sospesa", in quanto poggia anteriormente su un arco a sesto acuto, oltre il quale rimane allo scoperto la parete terminale della chiesa ove sono applicati una lapide commemorativa del restauro del 1933 e uno stemma trecentesco in pietra policromata con l'emblema della famiglia dei Chiavelli, antichi patroni della Chiesa.
L'interno, prettamente gotico, presenta una pianta rettangolare ad unica navata con il soffitto a capriate.
Riccamente affrescata è anche la Sagrestia.