L'abbazia di Sant'Elena sorge nella frazione di Sasso, comune di Serra San Quirico, in provincia di Ancona.
È una delle più antiche e la più importante abbazia della Vallesina, in una zona circondata dal verde e da dolci colline puntellate di antichi paesi medievali, i Castelli di Jesi.
Il portale
Gli storici attribuiscono la fondazione della prima abbazia benedettina fra il 1005 e il 1009 ad opera di San Romualdo, monaco e missionario ravennate. Apparentemente sul luogo sorgeva già una piccola chiesa.
I primi documenti scritti si hanno nel 1180, quando passò alla Congregazione camaldolese e la chiesa venne radicalmente ricostruita e consacrata nel 1212, come scritto su una lapide. Fu abbazia florida e autonoma, tanto che nel XII secolo raggiunse un'importanza di prim'ordine nell'aspetto religioso, politico e sociale della Vallesina.
Fra le proprietà dell'abbazia si contavano circa una sessantina di edifici, fra chiese, castelli e ville, disseminati dai dintorni fino ai territori di Camerino, Senigallia e Osimo.
L'abate ne era l'autorità religiosa e civile, con diritto di vita e di morte.
Descrizione
L'interno
L'abbazia di Sant'Elena si presenta come una costruzione romanico-gotica dalla massa serrata e fortificata. Venne realizzata in pietra a partire dalla fine del XII secolo, utilizzando tutto il materiale possibile di recuperazione dal precedente edificio eretto da San Romualdo.
La semplice facciata della chiesa, coronata da un campanile a vela, è incentrata sul portale d'ingresso di stile romanico ma con influssi ora gotici, ora bizantini. Si compone di quattro archi a tutto sesto concentrici, poggianti su semicolonne e paraste dai capitelli a rilievi. Nella lunetta è il bassorilievo raffigurante una croce greca gemmata fra due leoni a simboleggiare la cacciata delle forze del male.
All'interno la chiesa presenta una pianta basilicale, divisa in tre navate da possenti pilastri quadrati compositi che reggono grandi arconi ogivali e volte a vela. Spiccano i bei capitelli scolpiti delle semi-colonne addossate ai pilastri che rimandano al repertorio zoomorfo e geometrico del XII secolo, fra cui si distinguono draghi, leoni e sirene. Il presbiterio, sopraelevato sulla cripta, conserva nella conca absidale la tela che raffigura Sant'Elena e la Croce, opera del Pomarancio (Cristoforo Roncalli).
La cripta, divisa in sette navate, venne ricostruita nel 1925 in maniera semplificata, in base alle poche tracce superstiti.
Vi si conservano quattro bei capitelli dell'XI secolo.