Partiamo alla scoperta del territorio fermano con il primo anello di Fermo Rebirth.
L’itinerario di 92 km si sviluppa su strade secondarie a bassa percorrenza dal fondo interamente asfaltato e si colloca tra i percorsi a difficoltà moderata.
Pedalando dalla costa verso l’interno si attraversano innumerevoli borghi che affondano le radici in tempi antichi, accompagnati dalle dolci linee delle colline marchigiane.
Il nostro percorso comincia dalla località balneare di Porto San Giorgio, pedaliamo inebriati dal profumo del mare e rapiti dalla vista della morbida sabbia che sembra invitarci a stendere l’asciugamano per godere di qualche ora al sole.
Il lungomare è adornato di palme centenarie che si alternano a meravigliosi villini in stile liberty e non mancano le aree verdi dove rinfrescarsi mentre lo sguardo si perde nel blu del mare Adriatico.
Allontanandoci un poco dalla costa scopriamo la parte storica di Porto San Giorgio: Villa Bonaparte fatta costruire a inizio XIX secolo in stile neoclassico da Girolamo Bonaparte, fratello di Napoleone, svetta tra le altre ville storiche; ancor più antica la Rocca Tiepolo, risalente al 1200, costruita come fortezza per difendere la città dagli attacchi dei pirati e oggi divenuta uno splendido teatro all’aperto.
Foto di Andrea Alcalini
A pochi km di distanza ci attende Fermo, capoluogo di provincia e città storica di particolare bellezza cresciuta accanto al fiume Tenna. Il centro sorge sulla sommità e alle pendici del Colle Sabulo e il suo cuore vivo è Piazza del Popolo con il famoso Palazzo dei Priori di origine medievale ma restaurato nel secolo XV. All’interno del palazzo si trova l’affascinante Sala del Mappamondo che ci riporta indietro nel tempo: interamente realizzata in legno di noce e abete, con lettere romane che dividono gli scaffali su cui poggiano incunaboli, disegni e altri volumi antichi e, naturalmente, l’imponente mappamondo disegnato nel 1713.
Fermo era già colonia romana nel 264 a.C. e la presenza dei Romani dell’età augustea ci ha lasciato un’importante opera ipogea realizzata nel 40 d.C., le cisterne per la raccolta delle acque che ricoprono una superficie di più di 2000 metri quadri.
Il comune si estende fino alla costa a nord e a sud di Porto San Giorgio, che era l’antico porto di Fermo, e comprende le località Lido di Fermo, Casabianca, Lido San Tommaso e Marina Palmense.
Foto Archivio Regione Marche
Ci dirigiamo poi verso Grottazzolina che sorprende con il suo belvedere affacciato sulla valle del Tenna, da qui ammiriamo il suggestivo paesaggio che cambia gradualmente dal mare alle montagne. Il centro abitato venne fondato dai monaci benedettini di Farfa nell’VIII secolo congiuntamente alla costruzione del castello. In realtà il territorio era abitato in un’epoca molto più antica, precisamente l’età del ferro, secondo l’attestazione dei ritrovamenti archeologici di tombe picene.
Fino agli inizi del ‘900 a Grottazzolina era operativa una Filanda, infatti l’attività legata alla bachicoltura era molto diffusa nella zona.
La prossima fermata è a Belmonte Piceno, borgo sorto su una dorsale che divide la valle del fiume Tenna dalla valle dell’Ete Vivo. Anche questo comune vanta dei resti archeologici che rivelano la preistorica vivacità dei territori su cui ci accingiamo a pedalare, infatti qui vennero alla luce ben trecento tombe di età picena datate VIII secolo a.C.
Oggi Belmonte Piceno è uno dei più importanti siti archeologici riguardanti la cultura picena arcaica e i preziosi resti delle necropoli sono stati raccolti ed esposti nel museo archeologico.
Foto Archivio Regione Marche
Continuiamo il viaggio in direzione sud e raggiungiamo Monsampietro Morico. Il centro abitato, sorto su una collina, venne citato per la prima volta in un documento del 1061, quando venne fondato il castello protetto da alte e solide mura. Perdendoci tra le vie medievali che lasciano intravedere scorci del paesaggio circostante, scopriamo un’importante opera d’arte attribuita a Carlo Crivelli, un Trittico quattrocentesco.
Saliamo a quasi 500 metri di altitudine su di un contrafforte dove si trova Monte Rinaldo, un piccolissimo paesino da cui ammirare il paesaggio circostante. Ora scendiamo dalla bici e proviamo a ritrarre in foto i colori della campagna fermana e le linee sinuose dei campi coltivati, uno spettacolo della natura unito al lavoro dell’uomo.
Per gli amanti della storia antica, siamo vicini a un santuario romano del II secolo a.C. che si trova nell’area archeologica della località La Cuma.
Rimettiamoci in sella per lanciarci in discesa tra le colline fermane e raggiungere un’ulteriore meta ricca di storia e genuinità, Ortezzano. Le origini sono molto antiche, infatti sia Etruschi che Piceni lasciarono la loro impronta nel paesino. La terra fertile, lavorata secondo il sistema della mezzadria, ha garantito nel tempo una eccezionale varietà di prodotti ortofrutticoli con cui vengono preparati gustosi piatti tipici della tradizione marchigiana.
Foto di Lucio Griccini
Raggiungiamo Monte Vidon Combatte circondata da meravigliose mura medievali, si erge su un colle verde smeraldo sulla sponda sinistra del fiume Aso. La posizione immersa tra le colline marchigiane con vista fiume, mare e montagna rende la zona perfetta per fare una sosta rilassante a contatto con la natura.
Poco lontano da qui c’è un parco naturale dove poter fare escursioni a piedi o in bici, la Macchia Pelagallo è situata lungo la Val d’Aso e conserva un habitat integro e incontaminato che ospita le farnie, una specie di quercia rarissima nelle Marche.
A dominare la vallata dell’Aso troviamo Petritoli che con la sua posizione offre la vista di un paesaggio mozzafiato, una splendida panoramica dai Monti Sibillini alla costa adriatica. Simbolo del borgo medievale è la struttura a tre archi gotici racchiusi tra due torrioni del XIV secolo.
Archivio Foto Regione Marche
Mentre continuiamo l’avvicinamento alla costa, incontriamo un paesino fondato nel V secolo dai Piceni: ci troviamo a Monterubbiano, il cui centro storico conserva ancora oggi l’impianto medievale. In questo contesto è nato un piatto tipico molto gustoso, le tagliatelle fritte condite con ragù di carne.
L’ultimo comune da scoprire nel percorso è Lapedona, borgo che domina su un’altura e ci catapulta nel Medioevo accogliendoci da Porta Marina, imponente con il suo sesto acuto e i merli a decorarlo. Se sentiamo un certo languorino qui possiamo fare uno spuntino sano e gustoso, la frutta di Lapedona è una delizia da non perdere.
È tempo di chiudere il nostro anello e tornare a Porto San Giorgio, passando per la zona costiera del comune di Fermo. Siamo vicini a una piccola frazione che è un prezioso gioiello oltre ad essere annoverata tra i Borghi più belli d’Italia: Torre di Palme ci riempie gli occhi di bellezza con le affascinanti viuzze medievali, il Bosco del Cugnolo e un belvedere che offre una vista splendida.
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