La costruzione risale al 1640, anno in cui il marchese Giovanni Mosca decide di edificare una residenza estiva nella tenuta di Caprile, trasformando probabilmente una struttura già esistente.
Dell’assetto precedente all’ampliamento settecentesco esiste una testimonianza nel diario di viaggio di monsignor Lancisi inviato nel Ducato di Urbino da papa Clemente XI; il dato interessante che ne emerge è la presenza, già in quella data, dei giochi d’acqua in una forma complessa.
Dal 1763 l’edificio è oggetto di significative aggiunte volute dal marchese Carlo Mosca e proseguite dal figlio Francesco; al primo si deve la ricostruzione della cappellina. Sempre nel corso del XVIII sec. fu realizzato il teatrino di verzura , per accogliere giochi di gusto arcadico.
Nel 1946 sono stati avviati i restauri di tutti gli elementi vegetali, necessari in seguito a danni riportati dall’edificio durante la seconda guerra mondiale.
La villa si articola su più livelli terrazzati collegati da scalinate di cui tre occupati da giardini: il primo giardino, che ospita i giochi d’acqua, è all’italiana con la grande vasca ottagonale al centro, la seconda terrazza era occupata dal pomario con piante da frutto. Due scale in pietra conducono al terzo giardino in cui si trovano le essenze aromatiche; dalla vasca ellittica domina la statua di Atlante col globo.