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Chiesa ed Ex Convento di Sant'Agostino
Tipologia
Cultura
Località

La chiesa di Sant'Agostino, anticamente chiesa di Santa Lucia, è una chiesa di Fano situata nel centro storico della città, all'estremità di Via Vitruvio.

Ricostruita prima nel Quattrocento e poi nel Seicento, è stata quasi completamente demolita durante i bombardamenti della seconda guerra mondiale, che hanno salvato la sola fiancata est. Attualmente è in corso una ricostruzione della chiesa nelle sue linee originali. Pregevoli opere e architetture si sono invece conservate nell'attiguo convento, che diventerà sede del Museo Diocesano una volta terminati i restauri.

Storia

L'edificio viene costruito in epoca molto antica suoi resti di un precedente edificio romano, ad oggi solitamente identificato con i resti della Basilica di Vitruvio oppure con un Tempio della Fortuna. Non è detto, comunque, che la chiesa sia sorta direttamente sulle rovine.

L'edificio mantiene l'intitolazione a Santa Lucia fino appunto al 1265, quando si ha la prima testimonianza a noi nota della chiesa, nella quale l'edificio e il convento attiguo vengono ceduti agli agostiniani del convento di Santo Stefano in Padule.

Nei primi anni del Quattrocento la chiesa viene ricostruita e poi riconsacrata nel 1409.

Nella seconda metà del Cinquecento, il fanese Ludovico Giorgi progetta una "inversione" della chiesa, cioè la sostituzione dell'abside con la facciata d'ingresso e viceversa: vengono poste le fondamenta per il nuovo presbiterio con profonda cappella centrale e due cappelle laterali minori. La trasformazione degli interni viene comunque portata a compimento solo un secolo dopo, quando fu realizzata, nel 1685, la grande volta a botte decorata nel riquadro centrale da un affresco di Giambattista Manzi, raffigurante una finta prospettiva architettonica culminante in uno sfondato di cielo con Sant'Agostino in Gloria.

L'adiacente convento rimane la sede degli Agostiniani fino alle soppressioni napoleoniche per diventare poi, dopo la restaurazione pontificia e fino agli anni del secondo dopoguerra, la sede del Seminario diocesano. 

Struttura e opere

Della chiesa, come detto, non rimane quasi nulla, se non la fiancata est, che conserva fra l'altro le linee assunte nel restauro quattrocentesco, con lunghe monofore trilobate tamponate e una ricca cornice in cotto con doppia fascia di archetti. All'interno, la chiesa era ornata da un motivo unitario di lesene di ordine ionico, del quale è ancora visibile qualche lacerto nei frammenti di muri perimetrali sopravvissuti. A destra dell'ingresso, una delle due cappelle laterali absidali dell'antica costruzione gotica conserva deperitissimi affreschi con figure di Santi risalenti al Trecento, sovrastati da episodi della Vita di Santa Lucia di ignoto artista del Quattrocento. Per questa chiesa, fra l'altro, fu dipinto l'Angelo Custode del Guercino nel 1641, ora custodito presso la Pinacoteca Civica.

Del convento adiacente è rimasto inalterato il chiostro rinascimentale dalla snelle colonne tuscaniche, risalente al 1560 circa. Le lunette conservano interessanti affreschi del pesarese Giulio Cesare Begni, raffiguranti episodi della Vita di Sant'Agostino.

Eseguiti attorno al 1640 a spese delle maggiori famiglie patrizie fanesi del tempo, sono stati recentemente restaurati per salvarli da una definitiva perdita. Sul lato meridionale del chiostro sono anche ben visibili due eleganti bifore che, appartenute alla costruzione primitiva, forniscono luce a quella che era l'antica sala capitolare dal bellissimo soffitto ligneo cuspidato risalente al Quattrocento, periodo a cui vanno fatte risalire anche la sottostante fascia pittorica tardogotica e le tracce di affreschi che decoravano le pareti. 

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