E’ il momento di partire per un viaggio spettacolare nella natura dell’Appennino umbro-marchigiano, percorrendo un anello di 140 km su strada asfaltata che si snoda all’interno del Parco Nazionale dei Monti Sibillini tra le province di Macerata, Fermo e Ascoli Piceno.
Un viaggio in bici nel cuore dei Monti Sibillini
Archivio Foto Regione Marche
L’itinerario della Grande via del Parco comincia da uno dei Borghi più belli d’Italia, Visso definita “perla” dei Sibillini. Fondata dai Romani, la cittadina è situata in una conca circondata da ripide montagne boscose ed è attraversata da tre fiumi. Il centro storico è caratterizzato da imponenti mura, torri, balconcini medievali, palazzi rinascimentali e portali in pietra che creano un insieme armonioso. Completamente immersa nel verde, Visso è la sede del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, un punto di partenza ideale per scoprire l’ambiente aspro delle montagne circostanti. Qui si praticano innumerevoli attività all’aria aperta come trekking, mountain bike, pesca, sport invernali, ma anche rilassanti passeggiate respirando aria purissima. Pedaliamo verso le pendici del Monte Bove fino a Ussita, attraversata dall’omonimo torrente che è affluente del fiume Nera. Ambita meta degli amanti della neve, Ussita ospita gli impianti sciistici più importanti della regione e un palazzo del ghiaccio dotato di pista olimpionica.
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Proseguendo sul tracciato incontriamo il Santuario di Macereto, rivestito di candido travertino e con pianta ottagonale, è uno splendido modello di architettura rinascimentale eretto nel 1528.
La tappa successiva è Fiastra con il meraviglioso lago dalle sorprendenti sfumature che variano dal blu al verde. L’acqua cristallina e la possibilità di balneazione su alcuni tratti, rendono il lago di Fiastra una valida alternativa alle spiagge costiere. Date le considerevoli dimensioni, infatti è il bacino idroelettrico più grande delle Marche, permette la pratica di pesca, canoa, vela e altri sport acquatici.
Poco lontano da qui la natura si esprime in suggestive formazioni: i pinnacoli e le torri delle Lame Rosse formatisi dalla stratificazione di roccia mista a ghiaia, limi e argilla; le Gole del Fiastrone con le pareti rocciose tanto vicine che arrivano a toccarsi, in un ambiente naturale completamente intatto e selvaggio; la Grotta dei Frati che rappresentò la “casa” di diversi eremiti benedettini e francescani.
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L’itinerario continua alla volta di Sarnano, rinomato centro termale abbracciato dalle montagne, annoverato tra i Borghi più Belli d’Italia e Bandiera Arancione del Touring Club Italiano. Oltre ad essere un’attrezzata stazione per gli sport invernali, Sarnano è tappa del Cammino Francescano della Marca, la sua storia è infatti legata alla figura del Santo che, secondo la leggenda, disegnò lo stemma comunale.
Poi raggiungiamo il borgo di Amandola, uno dei centri montani più importanti delle Marche per valore culturale e paesaggistico, immerso nella natura e considerato la “porta est” di accesso al Parco Nazionale dei Monti Sibillini. Insignita della Bandiera Arancione, la città di Amandola offre innumerevoli prodotti gastronomici d’eccellenza: il prodotto principe è il Tartufo Pregiato dei Sibillini, seguito dal miele, dai formaggi, marmellate e molti altri.
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Passiamo per Montefortino, centro abitato sorto in una zona di grande importanza storica, era infatti popolato già in età augustea. Il borgo conserva ancora oggi porzioni di mura castellane e torri di avvistamento, tipiche del tardo Medioevo.
La strada che percorriamo conduce a Montemonaco, la cui fondazione è attribuita ai monaci benedettini. Il paese sorge a quasi mille metri di altitudine e offre una vista spettacolare sul Monte Vettore e sul Monte Sibilla. Stiamo pedalando su un territorio intriso di storia e leggenda: qui aleggia la presenza della misteriosa Sibilla ed esplorando i vari sentieri possiamo scoprire luoghi incantati come le Gole dell’Infernaccio e il Lago di Pilato.
Superato il fiume Aso, attraversiamo il comune sparso di Montegallo che ha capoluogo a Balzo. Zona di transumanza e di transito per i commercianti fin dall’epoca romana, a Montegallo la vita è tutta’ora regolata da ritmi naturali. I prodotti tipici del luogo sono il formaggio pecorino e i frutti del bosco, come i funghi e i marroni.
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Saliamo fino al punto più alto dell’itinerario presso il valico di Forca di Presta, ci troviamo sulla linea di confine tra il territorio delle Marche e dell’Umbria, a 1550 metri di altitudine. Proseguiamo in direzione di Castelluccio, attraversando i famosi Piani situati sul versante umbro dei Monti Sibillini.
Una ripida discesa ci porta all’ultima tappa del nostro viaggio, Castelsantangelo sul Nera, un borgo di origini medievali che conserva la torre di vedetta da cui partono le mura fortificate; infine lasciamo il centro abitato e pedaliamo non lontani dalle sorgenti del fiume Nera, in direzione di Visso.
Foto di Lucio Griccini